Quando è necessario eseguire una risonanza magnetica articolare e a cosa serve questo esame diagnostico
Le articolazioni sono strutture mobili o fisse che permettono al nostro corpo di eseguire movimenti complessi. Tuttavia, a volte, queste parti anatomiche possono andare incontro a stati patologici che determinano disturbi anche invalidanti.
Per questo motivo, è necessario analizzare la loro morfologia attraverso metodiche di imaging diagnostico ad alta risoluzione, come la risonanza magnetica.
Questa tecnica permette infatti di rilevare una vasta gamma di disturbi, patologie e condizioni infiammatorie non solo dell’articolazione stessa, ma anche dei tessuti molli, dei legamenti e di tutte le strutture limitrofe.
Vediamo, allora, come si effettua una risonanza magnetica articolare, a cosa serve questo esame e quali patologie è in grado di evidenziare.
Principio di funzionamento di una risonanza magnetica e tecnologia utilizzata
Prima di parlare nello specifico della risonanza magnetica articolare e vedere a cosa serve l’esame, è necessario comprendere il funzionamento del macchinario e la tecnologia alla base di questa metodologia.
La RM è una tecnica di imaging radiologico che non utilizza radiazioni ionizzanti per produrre immagini, ma si basa sulla variazione nella posizione degli atomi contenuti nel corpo, attraverso l’utilizzo dei campi magnetici.
Quanto detto potrebbe risultare un concetto complesso ma, in realtà, si tratta di un fenomeno fisico elementare. Prima di tutto, va detto che il corpo umano contiene per la maggior parte acqua, il cui nucleo è costituito da alcune particelle subatomiche chiamate protoni e neutroni.
I protoni non sono elementi statici ma ruotano attorno ad un'asse. Nel momento in cui il corpo del Paziente viene immerso nel campo magnetico , questo induce i protoni ad abbandonare l’asse di rotazione per allinearsi a quello del campo (campo magnetico statico).
Durante l'esame tramite i gradienti (impulsi magnetici secondo diversi angoli di incidenza) questa omogeneità viene perturbata e l’antenna della bobina rileva il modo diverso in cui le diverse componenti del corpo umano tendono a tornare all’equilibrio indotto dal campo magnetico statico.
Questa procedura viene ripetuta più volte, ed è proprio il continuo cambiamento nella posizione dei protoni indotto dagli impulsi di radiofrequenza che perturbano il campo magnetico statico a liberare energia, la quale viene captata dalle bobine del macchinario e tradotta da un sistema computerizzato in immagini tridimensionali ad alta definizione.
Ciò permette ai medici radiologi di effettuare uno studio approfondito della zona atomica attraversata dagli impulsi di radiofrequenza, in modo da valutare tutte le strutture, diagnosticare condizioni patologiche e pianificare interventi chirurgici.
Risonanza magnetica articolare: a cosa serve questa tecnica di imaging radiologico
Quando ci si chiede qual è la funzione della risonanza magnetica articolare e a cosa serve questo esame, è bene sapere che, di base, ha lo stesso obiettivo di qualsiasi altra RM, ovvero quello di identificare condizioni patologiche o effettuare uno studio morfologico delle strutture anatomiche e dei tessuti molli.
Si tratta infatti di una procedura in grado di rilevare, confermare e offrire un supporto visivo per l'elaborazione di una diagnosi per tantissime condizioni che possono colpire le articolazioni, tra cui:
- Traumi
- Alterazioni negli elementi articolari, come borse, cuffia dei rotatori della spalla
- Stati infiammatori di varia natura
- Patologie autoimmuni
- Infiammazioni o lesioni di tendini legamenti
- Sindrome del tunnel carpale
- Lesioni tumorali
- Cisti
- Alterazione dei menischi o delle cartilagini
- Versamenti o ematomi
- Artrite o artrosi
… e moltissimi altri disturbi legati alle strutture articolari.
La risonanza magnetica alle articolazioni, offre un’esperienza radiologica particolarmente confortevole per il paziente, grazie alla possibilità di procedere con una risonanza aperta, particolarmente adatta per rilevare le condizioni che affliggono le articolazioni.
Il macchinario è aperto su 3 lati, in modo da non dare ai pazienti la sensazione di essere chiusi all'interno di un tubo, come avviene per la risonanza chiusa. Ciò determina anche una riduzione del rumore emesso dalla macchina che può risultare piuttosto fastidioso, specialmente negli anziani e nei bambini.
Per quanto riguarda invece la qualità delle immagini, se da una parte è vero che la risonanza magnetica chiusa sia più performante di quella aperta, è altrettanto vero che gli studi articolari non risentono in maniera critica dell'intensità del campo magnetico statico.
Al di là del campo magnetico statico (0,25-0,33-1,5 o 3 Tesla sono le macchine più diffuse) conta molto la potenza dei gradienti. E’ assolutamente riduttivo definire a priori la capacità di una RM di ottenere immagini diagnostiche valutando solo il campo magnetico statico.
Si dovrebbero conoscere anche tutte le altre caratteristiche, come non si può giudicare la potenza di un’automobile guardando solo la cilindrata (macchine di formula 1 sono 1800 cc di cilindrata!).
Controindicazioni e preparazione all'esame
La risonanza magnetica alle articolazioni è un esame di imaging radiologico non invasivo, indolore è assolutamente sicuro che non richiede particolari procedure di preparazione, fatto salvo quando la RM si esegue con mezzo di contrasto.
Esistono solo alcuni divieti in condizioni particolari, come ad esempio i pazienti portatori di pacemaker e protesi metalliche non compatibili.
Per quanto riguarda le donne in gravidanza, invece, possono sottoporsi a risonanza magnetica solo in casi di estrema necessità.
Prima di iniziare l'esame, è necessario liberarsi di tutti gli oggetti metallici come orecchini e altri accessori, poiché possono interferire con i campi magnetici. Una volta fatto ciò, il paziente viene fatto accomodare sul lettino per l'inizio dell'esame che, nel caso della RM articolare ha una durata variabile intorno ai 20 minuti.
Dove effettuare una risonanza magnetica articolare a Roma
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