Il mal di schiena è uno dei disturbi più comuni tra uomini e donne di tutte le età, ma le cause alla base di questo problema possono essere molteplici. Il dolore alla regione lombare, per esempio, può essere dovuto a una contrattura dei muscoli paravertebrali o all’infiammazione del nervo sciatico: in questo secondo caso il dolore si irradia anche alle gambe. Per la lombalgia, il dolore può essere cronico o acuto, mentre se il mal di schiena si presenta nelle ore notturne di solito l’entità del problema è di maggiore entità.
Le principali cause del mal di schiena
Causa più frequente del mal di schiena è l’ernia del disco, che non di rado determina anche disturbi posturali. Essa si verifica quando il disco intersomatico, che potrebbe essere assimilato funzionalmente a una “guarnizione di gomma” tra una vertebra e l’altra, si deforma e sporge posteriormente andando a toccare una radice nervosa. Non si può escludere, poi, l’ipotesi della sindrome della cauda equina: talvolta si può rendere necessario un intervento chirurgico per scongiurare complicazioni pericolose, come la paralisi o danni al controllo della vescica e delle attività intestinali.
Come fare per capire perché si ha mal di schiena
Il medico di base, in genere, con un normale esame fisico riesce a individuare la causa del problema. A volte, però, ci può essere bisogno di specifiche indagini strumentali, test diagnostici che permettono di riscontrare la presenza di problemi ai tessuti molli, ai tendini, ai nervi o ai dischi intervertebrali. Il primo esame a cui si può ricorrere è la radiografia, grazie a cui si visualizza l’allineamento delle vertebre. Va detto che i raggi X non permettono di riscontrare eventuali problemi ai dischi cartilaginei, ai nervi, al midollo spinale o ai muscoli, ma possono far capire se il mal di schiena è stato innescato da una frattura o da deformazioni artrosiche (spondiloartrosi) dei corpi vertebrali.
La risonanza magnetica e la Tac
Non è detto che la radiografia sia sempre sufficiente per capire l’origine del mal di schiena. Potrebbe esserci bisogno, quindi, di una risonanza magnetica, un esame che permette di rivelare eventuali problemi alle vertebre, ai dischi o al midollo e radici nervose. Lo stesso dicasi per la Tac, che vede meglio l’osso ma non consente di valutare le strutture nervose come con la risonanza magnetica.
Perché viene il mal di schiena
Nella maggior parte dei casi a provocare il mal di schiena è una postura non corretta, a meno che non si rimanga vittime di una contrattura o di uno stiramento. Di solito il medico di base prescrive una terapia finalizzata ad alleviare l’infiammazione, o in alternativa degli analgesici per far sparire il dolore. Se il dolore non scompare o addirittura con il passare del tempo peggiora, è necessario rivolgersi a uno specialista, a cui spetta poi il compito di richiedere degli esami approfonditi. Tra questi ci sono anche le elettromiografie.
Che cos’è un’elettromiografia
L’elettromiografia è un esame che prevede la stimolazione dei nervi periferici attraverso degli impulsi di natura elettrica: lo scopo è quello di registrare le risposte che si riscontrano dai muscoli innervati. La durata di questo accertamento va da un minimo di un quarto d’ora a un massimo di un’ora; vi si ricorre, tra l’altro, per appurare se il nervo sciatico è stato compresso, ipotesi che si può verificare in presenza di una stenosi spinale, e quindi di un restringimento del canale spinale, o quando si ha a che fare con un’ernia del disco.
La compressione del nervo sciatico, comunque, di solito non è fonte di un dolore localizzato in specifici punti della schiena, ma piuttosto può provocare un fastidio che parte dal gluteo e arriva fino al piede attraversando tutta la gamba. L’adozione di una postura corretta è sempre indispensabile per scongiurare tale eventualità, che risulta più probabile con uno stile di vita sedentario.
Buongiorno
Vorrei sapere se conviene andare sempre allo stesso posto per ripetere la risonanza
Grazie
Buongiorno, non è necessario se porta gli esami precedenti nel nuovo centro.