Radiografia della colonna vertebrale in ortostatismo: cosa significa?

Radiografia in ortostatismo: ecco cosa significa questo termine e come si applica

Le radiografie sono tra gli esami diagnostici più comuni in campo medico e tra le più frequenti vi sono quelle che riguardano la valutazione delle ossa e degli annessi scheletrici.

Tra queste, ad esempio, l’RX della colonna in toto ha lo scopo di indagare eventuali anomalie che interessano tutto il tratto della colonna vertebrale, dalla zona cervicale, fino a quella sacrale, oltre ad evidenziare eventuali anomalie del movimento del bacino rispetto a quello degli arti o della colonna.

Per una valutazione ancora più specifica, questa indagine spesso viene eseguita in ortostatismo, ovvero sotto carico, in modo da prendere in considerazione fattori che non riguardano solamente la forma e l’anatomia delle ossa.

Vediamo, allora, lo scopo di una radiografia in ortostatismo, cosa significa questo termine e tutte le patologie che questo esame è in grado di evidenziare.

Come funziona una radiografia in ortostatismo e cosa significa farla alla colonna vertebrale

Iniziamo col dire che la radiologia tradizionale è una tecnica usata da tantissimi anni in campo diagnostico, che si avvale di un tipo di radiazione ionizzante (raggi X) per poter ottenere immagini del corpo umano, impressionandole su una lastra.

Tutto ciò è possibile perché i raggi X attraversano i tessuti del corpo in quantità diversa a seconda della densità e della composizione dei tessuti stessi. Ad esempio, le ossa vengono attraversate meno facilmente rispetto ai tessuti molli, come i muscoli e gli organi.

Questo fa sì che nell’immagine radiografica le parti del corpo più dense e consistenti, come le ossa appunto, appaiano chiare, mentre gli altri tessuti conservino un colore più scuro.

Quando si parla di radiografia in ortostatismo e ci si chiede cosa significa, la spiegazione è piuttosto semplice. Infatti, non sempre tutti i problemi legati ai vari distretti scheletrici sono rilevabili in posizione supina, quindi, è necessario eseguire questo esame sotto carico, ovvero con il paziente in posizione eretta.

Difatti, la posizione eretta, a causa della forza di gravità e di tutta una serie di altre forze che agiscono sul nostro corpo, sottopone le strutture muscolo-scheletriche e le articolazioni al carico del nostro stesso peso.

La radiografia della colonna vertebrale in ortostatismo, ad esempio, è utilizzata per individuare e studiare tutte le patologie e i problemi posturali del rachide, del bacino e degli arti inferiori.

RX colonna in toto in ortostatismo: quali sono le patologie individuabili

Ora che abbiamo visto come funziona una radiografia in ortostatismo e cosa significa questo termine, è necessario concentrarsi sul motivo per cui viene effettuata una RX della colonna vertebrale sotto carico.

In genere, si tratta di un esame di imaging radiologico che viene prescritto quando è necessario indagare sulla presenza di eventuali anomalie a carico di tutti i tratti del rachide vertebrale, in modo da valutare le strutture ossee, i corpi vertebrali e i loro rapporti con il midollo spinale.

In particolar modo, una radiografia della colonna vertebrale in ortostatismo è in grado di evidenziare diverse condizioni, tra cui:

• Patologie posturali, come cifosi, lordosi o scoliosi
• Traumi
• Lesioni
• Fratture delle ossa o delle vertebre
• Osteoporosi
• Artrosi
• Reumatismi
• Patologie discali (in modo indiretto si evidenzia riduzione della ampiezza degli spazi intersomatici)

Inoltre, questo esame permette di fare valutazioni riguardo l'allineamento dei processi spinosi e tutta una serie di studi sulla conformazione delle vertebre, oltre ad essere molto utile nell'individuare problemi che colpiscono il bacino o gli arti inferiori.

Preparazione e svolgimento dell’esame

Per eseguire una RX della colonna in toto in ortostatismo, non è necessaria alcuna preparazione preventiva, né tantomeno sottoporsi a digiuni o interruzioni di terapia in corso.

Prima di effettuare la procedura il paziente deve togliere eventuali oggetti metallici che potrebbero interferire con la rilevazione delle immagini.

L'esame vero e proprio si svolge con il paziente in piedi posizionato di fronte alla macchina, a cui può essere chiesto di effettuare lievi rotazioni del busto nel caso sia necessario acquisire proiezioni oblique.

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