Per quali esami si utilizza il mezzo di contrasto e gli effetti collaterali possibili
La diagnostica per immagini è un settore fondamentale della medicina, perché permette lo studio visivo degli organi interni e di tutte le strutture che compongono il corpo umano.
Infatti, attraverso questi esami di imaging radiologico è possibile andare ad analizzare l'anatomia e la morfologia di tutti i tessuti sottoposti ad analisi, in modo da elaborare diagnosi, individuare patologie o studiare la funzionalità di alcuni apparati.
Sebbene esami come ecografia, tomografia computerizzata o risonanza permettano l'acquisizione di immagini estremamente dettagliate già in condizioni basali, in alcuni casi è necessario andare a migliorare la qualità delle suddette immagini attraverso l'utilizzo di alcune sostanze, definite con il nome unico di mezzo di contrasto.
Vediamo, allora, cos'è il mezzo di contrasto, quali sono gli effetti collaterali e quando viene impiegato per radiologia.
Come funziona e a cosa serve il mezzo di contrasto
Quando è necessario sottoporre un paziente ad un'indagine radiologica, l'esame viene scelto in base a quello che viene chiamato “quesito diagnostico”, ovvero la necessità clinica per cui viene svolto l'esame.
Per chiarire meglio il concetto, quando il medico sospetta la frattura di un arto, ad esempio, l'esame più indicato risulta essere una RX, che permette di individuare in maniera precisa la presenza di questa lesione.
Al contrario, quando è necessario studiare gli organi interni, le strutture articolari o i tessuti molli, si predilige l'utilizzo della tomografia computerizzata o la risonanza magnetica nucleare, perché producono immagini molto più dettagliate e specifiche.
Tuttavia, in alcuni casi è necessario andare a migliorare la qualità delle immagini, mettendo in evidenza dettagli dei tessuti o eventuali lesioni, soprattutto quando l'esame viene effettuato per una ricerca precisa, come la presenza di tumori o metastasi o lo studio del flusso sanguigno all’interno dei vasi o degli organi, come nel caso dell’angio-TAC.
Solo quando è necessario aumentare la risoluzione delle immagini, questi esami vengono effettuati attraverso l'utilizzo di un mezzo di contrasto, una sostanza che ha la capacità di differenziare i tessuti analizzati evidenziando con maggiore precisione la presenza di anomalie o patologie.
Esistono differenti tipologie di liquido di contrasto, che variano principalmente in base alla composizione chimica, al meccanismo d'azione e alla via di somministrazione. Tuttavia, le principali sostanze utilizzate in radiologia sono:
- Mezzi di contrasto iodati: sono tra quelli più usati, specialmente nelle tomografie computerizzate e sono a base di iodio, un elemento che blocca i raggi X rendendo più visibili i tessuti che lo assorbono;
- Mezzi di contrasto baritati: contengono bario e sono tipicamente somministrati per via orale o rettale, per esaminare il tratto gastrointestinale;
- Mezzi di contrasto paramagnetici: utilizzati nella risonanza magnetica, contengono elementi come gadolinio che migliora le proprietà magnetiche dei tessuti, aumentando il contrasto delle immagini;
- Mezzi di contrasto ultrasonografici: questi liquidi sono composti da microbolle gassose o particelle solide sospese in una soluzione, e vengono utilizzati durante l'ecografia per aumentare la riflessione degli ultrasuoni.
Insomma, queste sostanze hanno la capacità di assorbire i raggi X o modificare il segnale in risposta ai campi magnetici, aumentando la qualità delle immagini prodotte e la capacità diagnostica.
Si tratta di composti generalmente sicuri, tuttavia, in alcuni casi un mezzo di contrasto può dare effetti collaterali dopo la somministrazione e richiede una specifica valutazione preliminare delle condizioni di salute del paziente.
Mezzo di contrasto ed effetti collaterali: quali sono e come si procede
Abbiamo appena detto che la somministrazione di queste sostanze è quasi sempre sicura, tuttavia, esiste una piccola percentuale di reazioni avverse ed effetti collaterali dovuti al mezzo di contrasto, soprattutto per quanto riguarda quelli a base di iodio o di gadolinio.
La maggior parte di questi eventi è su base allergica e i sintomi possono avere grado da lieve a severo, con la comparsa di:
- Nausea e vomito
- Rossore e sensazione di calore
- Effetti al sito di somministrazione
- Orticaria
- Difficoltà a respirare
- Tachicardia
- Angioedema
- Shock anafilattico
Per questo motivo, è fondamentale informare il proprio medico o il radiologo di eventuali allergie pregresse a farmaci o a queste sostanze, in modo da essere preparati e poter considerare eventuali alternative diagnostiche.
Inoltre, il mezzo di contrasto può dare effetti collaterali diversi da quelli legati alle reazioni allergiche, in special modo a livello renale. Prima dell'esame infatti, è necessario effettuare un prelievo del sangue per valutare i livelli di creatinina e la funzionalità renale per conoscere la capacità di eliminazione del farmaco da parte del paziente.
Dove effettuare esami con mezzo di contrasto a Roma
L’utilizzo di mezzi di contrasto in grado di evidenziare con maggiore accuratezza tessuti, organi e apparati migliora la capacità diagnostica degli esami effettuati e permette uno studio molto più approfondito del corpo umano
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