Come funzionano gli esami radiologici con mezzo di contrasto e come smaltirlo
La diagnostica per immagini è stata una delle grandi rivoluzioni del settore sanitario, perché ha permesso di analizzare anatomia e morfologia della struttura del corpo umano con immagini definite ad alta risoluzione.
In questo modo, è possibile confermare sospetti diagnostici, valutare eventuali lesioni o presenza di masse anomale e fare moltissima prevenzione, che è l'arma più importante per preservare la salute delle persone.
Gli esami radiologici sfruttano diverse tecnologie ma, quando c'è bisogno di ottenere immagini più nitide, definite o di parti anatomiche molto piccole, allora la risoluzione degli esami viene aumentata utilizzando il mezzo di contrasto, che è un faarmaco inerte, ovvero privo di effetti biologici, che consente come dice il nome di aumentare la risoluzione di contrasto tra tessuto sano e tessuto patologico.
Vediamo, allora, che cos'è un mezzo di contrasto, come smaltirlo e in quali esami viene utilizzato.
Quanti tipi di mezzi di contrasto esistono e perché vengono utilizzati
Prima di addentrarci sul percorso che compie un mezzo di contrasto una volta introdotto nel corpo e su come smaltirlo, andiamo a vedere come funzionano questa tipologia di sostanze e per quali esami vengono utilizzati.
I mezzi di contrasto sono molecole utilizzate nell'ambito della diagnostica per immagini perché permettono di aumentare la risoluzione e migliorare la qualità delle immagini, mettendo in evidenza dettagli dei tessuti e lesioni che non sarebbero altrimenti visibili.
In pratica queste sostanze, che possono essere radiosensibili o paramagnetiche, hanno la capacità di differenziare i tessuti analizzati, creando un vero e proprio contrasto a livello delle immagini prodotte.
Ne esistono di molti tipi e la loro classificazione si basa sulla composizione chimica, sul meccanismo d'azione e sulla via di somministrazione. Tra i principali troviamo:
- Mezzo di contrasto iodato: quello più utilizzato, specialmente nelle tomografie computerizzate. Contiene iodio, un elemento che frena i raggi X, rendendo visibili i tessuti che lo assorbono, e può essere somministrato per via orale, endovenosa o arteriosa.
- Mezzo di contrasto baritato: a base di bario, viene tipicamente somministrato per via orale o rettale, per esaminare il tratto gastrointestinale.
- Mezzo di contrasto paramagnetico: viene utilizzato nella risonanza magnetica perché contiene elementi che migliorano le proprietà magnetiche dei tessuti, aumentando il contrasto nelle immagini, come il
La somministrazione di un mezzo di contrasto per una TAC o in una risonanza risulta generalmente sicura ma, in alcuni casi, può generare reazioni avverse, a volte generate ad una reazione del nostro sistema immunitario contro la molecola principale del mezzo di contrasto oppure avverso eccipienti. Per provare in qualche modo a prevenire queste reazioni allergiche è molto importante informare il medico di eventuali allergie alle singole sostanze o ad altri mezzi di contrasto, ovvero riferire di pregresse reazioni allergiche contro lo stesso farmaco.
Mezzo di contrasto: come smaltirlo correttamente
Come abbiamo spiegato queste sostanze sono sicure, la procedura di autorizzazione all’uso clinico di ogni singolo mezzo di contrasto segue un iter altamente complesso e una sorveglianza attiva durante tutta la commercializzazione di questi prodotti. La sicurezza del Paziente dipende molto dalla capacità del Paziente di eliminare il mezzo di contrasto attraverso l’apparato escretore.
Per questo motivo, una delle cose fondamentali da fare prima di sottoporsi all'esame con mezzo di contrasto, è effettuare un’analisi del sangue, in modo da valutare i livelli di creatinina, una sostanza che certifica il livello di funzionalità renale e permette di confermare la capacità dei reni di eliminare il farmaco. Non sono richiesti esami preliminari invece per il Bario, che viene assunto per bocca e non viene in alcun modo assorbito dall’organismo (come entra così esce!).
Infatti lo iodio e il gadolinio vengono generalmente metabolizzati dal fegato e successivamente eliminati attraverso le urine.
Il processo di eliminazione inizia quasi subito dopo l'iniezione o la somministrazione e la maggior parte del mezzo di contrasto viene espulso dal corpo entro 2 ore, anche se questo intervallo varia da persona a persona in base a diversi fattori, come l'età, il funzionamento dei reni e l'eventuale presenza di patologie.
Tuttavia, quando si parla di un mezzo di contrasto e come smaltirlo è possibile anche facilitare e accelerare questo processo naturale, seguendo un semplice suggerimento.
Oltre a seguire le indicazioni fornite dal centro radiologico dall'ospedale, si consiglia ai pazienti di idratarsi adeguatamente prima dell'esame e nelle ore successive. Bere molta acqua aiuta i reni a filtrare ed eliminare più efficacemente il mezzo di contrasto. In questo modo l'escrezione di queste sostanze avviene in maniera molto più rapida e senza lasciare tracce, aiutando il proprio organismo nel processo.
Dove prenotare un esame con mezzo di contrasto
Eseguire tomografie o risonanze con mezzo di contrasto permette ai medici di analizzare in maniera precisa e dettagliata tutta l'anatomia e la morfologia del corpo umano, evidenziando la presenza di patologie, lesioni o alterazioni di altra natura.
Se vuoi sottoporti a questo esame in modo sicuro, affidabile e conveniente, scegli il centro diagnostico Clinical Medical Consulting, che offre servizi di diagnosi per immagini di alta qualità, con personale qualificato e attrezzature all’avanguardia.
Il centro dispone di macchinari di ultima generazione con la possibilità di eseguire gli esami con la somministrazione di mezzi di contrasto, garantendo precisione e risoluzione delle immagini molto accurata. Inoltre, il centro offre la possibilità di prenotare l'esame online, scegliendo la data e l'orario più comodi per te.
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