Caratteristiche della radiologia Cone Beam e campi di applicazione di questa metodica
In radiologia le radiazioni ionizzanti vengono utilizzate attraverso diversi approcci, che permettono di studiare in maniera generale o approfondita determinati tessuti, organi e apparati.
Ad esempio vengono impiegate per uno studio dettagliato delle strutture cranio-facciali e dentali, dove l'ortopanoramica rappresenta l'esame più comune prescritto da medici e dentisti.
Tuttavia, quando è necessario studiare in modo specifico l'anatomia e la morfologia di queste zone anatomiche, compresi denti, zigomi, seni paranasali e tutti gli altri annessi, è possibile ricorrere a metodiche differenti.
Vediamo, allora, cos’è la radiologia Cone Beam e per quali diagnosi viene impiegata.
Come funzionano i raggi X e il principio alla base della tomografia
Come abbiamo già accennato, le radiazioni ionizzanti sono utilizzate per molti esami di imaging radiologico, dalla radiografia alla PET. Tra questi troviamo anche la tomografia assiale computerizzata, conosciuta con l’acronimo TAC.
In pratica, i raggi X vengono impiegati per ottenere immagini ad alta definizione delle sezioni corporee del paziente. Questo è possibile perché le radiazioni ionizzanti attraversano i diversi tessuti del corpo umano in modo differente, a seconda della loro densità.
Durante una tomografia computerizzata (TAC), un fascio di raggi X viene proiettato su una specifica area del corpo e subisce attenuazioni variabili in base alla natura dei tessuti attraversati. Questa variazione genera un segnale energetico che viene rilevato da appositi detettori, sensori altamente sensibili presenti all’interno del macchinario. I dati raccolti vengono quindi inviati a un computer, che li elabora e li ricostruisce in immagini dettagliate, consentendo una visualizzazione precisa delle strutture anatomiche.
La radiologia Cone Beam si basa sullo stesso principio ma, in questo caso, la tecnica CBCT, ovvero la Cone Beam Computed Tomography, utilizza un fascio di radiazioni a forma di cono.
Questa peculiarità, oltre ad erogare una quantità minore di radiazioni ionizzanti, permette di mirare con precisione l'area da studiare, ricostruendo l'asse anatomico migliore per ogni singola struttura interessata, correggendo le imprecisioni di posizionamento del paziente.
La Cone Beam in radiologia viene impiegata soprattutto per lo studio delle ossa nella zona cranica e di tutte le strutture che la compongono: denti, seni nasali paranasali, fino alla valutazione maxillo-facciale.
Radiologia Cone Beam: quali disturbi e condizioni permette di individuare
Grazie alle sue caratteristiche quindi, la radiologia Cone Beam viene impiegata con successo in ambito odontoiatrico e cranio-facciale, per lo studio anatomico di quest'area e l'individuazione di eventuali patologie.
Si può ricorrere a questa metodica di diagnostica per immagini in diversi campi, da quelli più generali a quelli specifici.
Infatti, attraverso le immagini prodotte da un fascio di raggi X conici è possibile effettuare diverse analisi, tra cui:
- Studio dei singoli denti e delle arcate dentali
- Studio, pianificazione e valutazione degli interventi implantari e di trattamenti odontoiatrici complessi
- Elaborazione di diagnosi relative a mandibola e mascella, come presenza di cisti, tumori o lesioni
- Valutazione dei seni nasali e paranasali
- Studio dei traumi facciali
- Valutazione dei disturbi dell’ATM
- Pianificazione per gli interventi maxillo-facciali
Insomma, si tratta di una metodica efficace, precisa e all'avanguardia, fondamentale per lo studio dell'area cranica che, oltre a permettere la produzione di immagini estremamente definite, garantisce anche una discreta personalizzazione.
Attraverso l'esecuzione di una Cone Beam in radiologia è possibile, ad esempio, selezionare il volume per tutti i piani dello spazio o inclinarlo a seconda delle esigenze, oltre a selezionare uno specifico elemento e ricostruire l'asse anatomico migliore.
Preparazione e svolgimento dell'esame
Le raccomandazioni relative all'esecuzione di una Cone Beam in radiologia riguardano l'impiego delle radiazioni ionizzanti, motivo per cui è vietata alle donne in gravidanza.
Anche nel caso di una tomografia computerizzata tradizionale, la dose di raggi X utilizzata è ampiamente al di sotto dei limiti di sicurezza stabiliti. Con la Cone Beam, inoltre, l’esposizione risulta da 5 a 20 volte inferiore.
Per quanto riguarda l’esame in sé, uno dei principali vantaggi di questa metodica per i pazienti è la struttura aperta dell’apparecchiatura, che riduce significativamente il rischio di ansia o sensazioni di claustrofobia. L’esame, inoltre, può essere eseguito sia in posizione eretta sia seduta, offrendo maggiore comfort e adattabilità alle esigenze del paziente.
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