Qual è la differenza tra DEXA e MOC e come si applica nella diagnosi di osteoporosi
L’osteoporosi è una patologia molto comune, specialmente dopo i 50 anni, che tende a colpire diversi pazienti, con una prevalenza maggiore nelle donne.
Si stima infatti che in Italia, nei soggetti over 50, questa patologia colpisca una donna su tre e un uomo su otto.
Le cause scatenanti sono diverse e rispondono a più fattori, tuttavia, avere una diagnosi certa è l’unico modo per mettere in campo misure preventive in modo da evitare tutte le conseguenze derivate dall’osteoporosi.
L’esame più sicuro per accertare la presenza di questa condizione è sicuramente la mineralometria ossea computerizzata (MOC), in grado di analizzare la densità ossea dello scheletro.
Vediamo, allora, cos’è la densitometria ossea e qual è la differenza tra DEXA e MOC, in modo da capire come questo esame sia in grado di diagnosticare l’osteoporosi.
Osteoporosi: quali sono le cause e i sintomi di questa patologia dello scheletro
Prima di capire la differenza tra DEXA e MOC e a cosa servono queste metodiche di indagine radiologica, è necessario fare un piccolo accenno a questa patologia dello scheletro.
L'osteoporosi, infatti, è una malattia che rende le ossa più fragili e aumenta il rischio di frattura. All'origine di questa condizione, e di conseguenza della maggiore fragilità ossea, sussiste il deterioramento dell'architettura del tessuto osseo e la conseguente riduzione della massa minerale, o densità ossea minerale.
L'osso è un tessuto vivo che tende a rinnovarsi di continuo, alternando la distruzione delle componenti cellulari più vecchie, chiamata riassorbimento osseo, alla deposizione di cellule nuove, conosciuta con il nome di deposizione ossea.
Con l’avanzare dell’età, l'equilibrio tra deposizione e riassorbimento osseo viene meno, con il secondo processo che, lentamente, diventa molto più attivo del primo. La conseguenza di tutto ciò consiste in una riduzione della densità e della forza delle ossa.
Le cause alla base di questa condizione sono tantissime, così come sono tantissimi i fattori che predispongono all’osteoporosi, tra cui:
- Familiarità
- Riduzione dei livelli di ormoni sessuali
- Limitata attività fisica
- Scarsa assunzione di calcio nella dieta
- Ipertiroidismo
- Abuso di alcool
- Anoressia ed estrema magrezza
- Fumo di sigaretta
- Farmaci chemioterapici, cortisonici e radiazioni ionizzanti
L’osteoporosi è una patologia difficile da identificare in fase precoce, ovvero prima della comparsa di fratture ossee, che possono essere molto dolorose e che faticano a guarire spontaneamente.
In effetti, si tratta di una condizione prettamente asintomatica che non causa segni di alcun tipo se non quando troppo tardi, ovvero quando insorge una frattura, che può colpire con maggiore frequenza il polso, l'anca e le vertebre del rachide.
Per questo motivo, è estremamente importante fare prevenzione, specialmente nelle età più a rischio, tramite esami strumentali come la MOC con il metodo DEXA.
Differenza tra DEXA e MOC: in cosa consiste?
Nonostante l’assenza di sintomi precedenti al manifestarsi delle fratture, è piuttosto facile diagnosticare l’osteoporosi e spesso è sufficiente un singolo esame di imaging radiologico, ovvero la mineralometria ossea computerizzata (MOC).
Questa tecnica consente di calcolare la densità minerale ossea dello scheletro del paziente, permettendo di stimare il rischio di frattura. Esistono varie tipologie di mineralometria ma, tra tutte, quella più efficace è sicuramente la MOC con il metodo DEXA, o Dual Energy Xray Absorptiometry.
Attraverso la tecnica del doppio raggio X è possibile misurare l’assorbimento osseo delle radiazioni ionizzanti e calcolare la densità ossea tramite il T-score, che corrisponde alla differenza tra il valore della densità esaminata e quella del campione di riferimento, rappresentato da soggetti di 30 anni sani, ovvero il momento in cui si raggiunge il massimo livello di massa ossea.
A seconda del risultato ottenuto, è possibile fare una diagnosi di osteoporosi e prevenire tutte le conseguenze derivate da questa patologia dello scheletro.
La differenza tra DEXA e MOC, quindi, sta proprio nell’utilizzo della tecnica a doppio raggio X, che permette non solo di valutare l’eventuale presenza di osteoporosi ma anche di monitorare lo stato di salute delle ossa e valutare il rischio di fratture.
Preparazione all’esame MOC con metodo DEXA
La MOC con il metodo DEXA non richiede particolari misure di preparazione né di restrizione. Infatti, si tratta di una tecnica non invasiva e indolore, che utilizza una quantità di radiazioni ionizzanti molto blanda.
Tuttavia, proprio considerando che il metodo è basato sull’impiego di raggi X, non si può fare nelle donne in gravidanza ed è fortemente limitato nelle persone che hanno protesi metalliche all’interno del corpo.
In più, è obbligatorio anche informare il medico curante e il radiologo dell’eventuale assunzione di integratori di calcio o farmaci per curare l’osteoporosi, in quanto questi presidi medici potrebbero influenzare i dati ottenuti dall’esame.
Dove effettuare una MOC DEXA a Roma
La prevenzione per l’osteoporosi è l’unico metodo per identificare questa patologia dello scheletro e iniziare eventuali terapie prima di incorrere in fratture anche molto dolorose.
Se anche tu hai necessità di valutare lo stato di salute del tuo scheletro, puoi affidarti alla professionalità della Clinical Medical Consulting, che offre servizi di diagnostica per immagini di alta qualità eseguiti da personale qualificato con attrezzature all’avanguardia.
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