Quali sono i possibili effetti collaterali della tac con mezzo di contrasto e come prevenirli
La TAC (acronimo ormai vetusto che sta per tomografia “assiale” computerizzata, sarebbe infatti più corretto parlare di TC visto che le immagini ottenute non sono più assiali ma volumetriche), è uno degli esami di diagnostica radiologica più importanti esistenti in medicina, poiché permette l’identificazione di tantissime patologie anche gravi, come forme tumorali, trombosi, infezioni acute e malattie sistemiche.
In molti casi, per evidenziare ancora meglio i diversi tipi di strutture e apparati del corpo umano, come vasi sanguigni, linfonodi e parenchima, è necessario eseguire l’esame con il cosiddetto “mezzo di contrasto”, una sostanza in grado migliorare la visibilità e la qualità delle immagini.
Tuttavia, trattandosi di una sostanza esogena, ovvero esterna al corpo, può capitare che questa tecnica porti a delle conseguenze post-esame.
Vediamo, allora, quali sono gli effetti collaterali della TAC con mezzo di contrasto e come si manifestano.
Come funziona la TAC e quali tipi di contrasto vengono utilizzati
Per capire quali siano gli effetti collaterali della TAC con mezzo di contrasto, è necessario prima di tutto sapere come funziona questo esame di imaging radiologico e conoscere quali tipi di sostanze vengono introdotte all'interno del corpo durante la procedura.
La tomografia assiale computerizzata sfrutta le radiazioni ionizzanti, ovvero i raggi X, per creare immagini tridimensionali estremamente dettagliate di aree anatomiche ben specifiche, come il cervello, le ossa, i vasi sanguigni, gli organi addominali o le vie respiratorie. Come abbiamo accennato, però, in alcuni casi è necessario migliorare la visibilità di tali strutture ed è quindi è necessario ricorrere al mezzo di contrasto.
In pratica, il mezzo di contrasto non è altro che una sostanza in grado di assorbire (o meglio frenare) i raggi X che attraversano il corpo, permettendo una migliore differenziazione dei tessuti sulle immagini finali e consentendo ai medici radiologi di osservare la presenza di anomalie come tumori, infiammazioni, trombosi o altre patologie.
Insomma, il contrasto può aiutare a valutare la funzionalità di specifici organi in modo molto accurato e può essere più o meno specifico a seconda della zona da trattare. Possiamo citare, infatti, almeno 2 tipi principali di contrasto diversi utilizzati nella tomografia:
- Iodato: lo iodio è un elemento che frena i raggi X e rende più visibili i tessuti che lo assorbono; può essere somministrato per via orale, endovenosa o intra arteriosa.
- Baritato: mezzo di contrasto contenente bario, tipicamente somministrato per via orale o rettale, particolarmente indicato per l'esame del tratto gastrointestinale.
Sebbene l’impiego di queste sostanze migliori notevolmente la qualità delle immagini prodotte e le rende anche molto più specifiche, in alcuni casi la TAC con contrasto può produrre effetti collaterali indesiderati. Vediamo quali.
Effetti collaterali della TAC con mezzo di contrasto: quali sono e come si manifestano
Iniziamo col dire che, nonostante esistano degli effetti collaterali derivati dalla TAC con mezzo di contrasto, si tratta di un esame molto sicuro e indolore.
In genere, infatti, le reazioni avverse che derivano da queste sostanze sono di tipo immunomediato e dipendono da reazioni allergiche del paziente contro la sostanza utilizzata.
Ovviamente, possono esistere anche altre conseguenze ma, in genere, queste sono molto rare, poiché è prassi valutare la condizione di salute del paziente prima di eseguire questo esame, evitando così i possibili rischi.
Gli effetti collaterali da TAC con contrasto possono essere lievi o severi.
Tra gli effetti collaterali lievi troviamo:
- Nausea
- Vomito
- Prurito
- Calore o freddo al sito di iniezione
Questi generalmente sono transitori e si risolvono senza necessità di trattamento.
Tra gli effetti collaterali gravi troviamo invece:
- Orticaria
- Difficoltà a respirare
- Angioedema
- Tachicardia
- Insufficienza renale
Nei casi più gravi può comparire anche anafilassi, una reazione allergica sistemica potenzialmente fatale se non trattata tempestivamente.
Per evitare tutto ciò è bene acquisire l'anamnesi del paziente prima di effettuare l'esame, in modo da conoscere eventuali storie di reazioni allergiche a mezzi di contrasto o di scarsa funzionalità renale, altro elemento molto importante quando si esegue questo esame.
Preparazione alla TAC con contrasto e prevenzione
Come appena accennato, la preparazione per la TAC con mezzo di contrasto prevede in primo luogo l'acquisizione dell'anamnesi del paziente che tenga conto di patologie pregresse, terapie in corso ed eventuali episodi di reazioni allergiche al contrasto.
Per eseguire l’esame, il paziente deve essere digiuno da almeno 4 ore ed è necessario eseguire un prelievo del sangue per valutare la funzionalità renale, attraverso il dosaggio della creatinina, in modo da stabilire se il paziente sia in grado di eliminare la sostanza assunta velocemente riducendo così la persistenza della molecola nel corpo del paziente.
Inoltre, in caso di trattamento con metformina, un farmaco utilizzato contro il diabete, se la funzionalità renale è ridotta, questo deve essere sospeso almeno 48 ore prima di sottoporsi a TAC con mezzo di contrasto.
Infine, prima di essere posizionato sul lettino, al paziente viene chiesto di togliere tutti gli oggetti metallici dal corpo.
Come prenotare una TAC con contrasto a Roma
Nonostante gli effetti collaterali derivati dalla TAC con mezzo di contrasto siano rari e spesso prevedibili, è sempre bene affidarsi a personale qualificato in grado di intervenire tempestivamente qualora insorgano delle conseguenze. È per questo che nelle sedute TAC in cui si eseguono esami con mezzo di contrasto si chiede la presenza del medico anestesista.
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