Quando effettuare una risonanza magnetica encefalo e a cosa serve questo esame radiologico
La risonanza magnetica nucleare è tra gli esami più importanti e più frequentemente eseguiti in tutto il settore radiologico, perché permette uno studio approfondito dell’anatomia e della morfologia di moltissime strutture, organi e apparati.
Esistono moltissimi tipi di risonanza magnetica diversi che permettono di ottenere immagini dettagliate di parti del corpo ben specifiche, come quella alla colonna, al ginocchio, quella addominale o quella encefalica.
Nello specifico, una risonanza magnetica all'encefalo è un esame utile per lo studio del cervello e del tronco encefalico, ovvero quel prolungamento del midollo spinale contenuto nella scatola cranica.
Vediamo, allora, in quali casi è consigliata una risonanza magnetica all’encefalo e a cosa serve lo studio di questa zona anatomica.
Quali sono i principi di funzionamento della risonanza magnetica e quali tessuti analizza
Prima di analizzare nello specifico la risonanza magnetica encefalo e a cosa serve, introduciamo il principio di funzionamento legato a questo esame radiologico, che si basa sull'utilizzo dei campi magnetici.
A differenza di altri esami che sfruttano le radiazioni ionizzanti, questa metodica di imaging radiologico si basa sull'applicazione dei campi magnetici e su un principio fisico di base relativo al movimento degli atomi nello spazio.
Il corpo umano infatti, è composto da atomi, al cui interno sono presenti delle piccole particelle chiamate protoni che tendono a ruotare attorno ad un'asse. Nel momento in cui si applica un campo magnetico sul corpo umano e quindi sugli atomi, questo asse di rotazione dei protoni si allinea a quello del campo magnetico, cambiando posizione.
Questa è la prima fase del funzionamento di una risonanza magnetica nucleare. Successivamente, attraverso l'invio di impulsi di radiofrequenza, la posizione dei protoni continua a cambiare in base proprio all'accensione e allo spegnimento di questi impulsi, azione responsabile anche del caratteristico rumore emesso dal macchinario.
Questo continuo cambiamento conformazionale libera energia, la quale viene captata da bobine presenti nel macchinario che la inviano ad un sistema computerizzato, il quale è in grado di tradurre queste informazioni in immagini tridimensionali ad alta risoluzione del corpo umano e, nello specifico della parte che si sta prendendo in esame.
Ciò permette di ottenere immagini molto specifiche dei tessuti molli, come nervi, muscoli, legamenti, organi interni e dei tessuti duri, come ossa e cartilagini.
Per quanto riguarda la risonanza magnetica all'encefalo e cosa si vede da questo esame, questa viene effettuata per lo studio del cervello, del tronco encefalico e del cervelletto, in modo da analizzare tutte queste strutture e altri elementi presenti all'interno della scatola cranica, comprese eventuali patologie, stati infiammatori o alterazioni dei vasi.
Risonanza magnetica encefalo: a cosa serve e quali patologie è in grado di individuare
Abbiamo detto che la risonanza magnetica nucleare si utilizza per analizzare i tessuti molli e tessuti duri, ottenendo immagini ad alta risoluzione che possono essere anche migliorate tramite l'utilizzo di un mezzo di contrasto.
Tuttavia, per quello che riguarda lo studio dell'encefalo possiamo integrare l’esame con sequenze angiografiche che studiano il calibro e il decorso dei vasi all’interno della scatola cranica, senza mezzo di contrasto, e con sequenze anche dopo la somministrazione del mezzo di contrasto, fondamentali per riconoscere alcuni tumori o stati infiammatori come la sclerosi multipla.
Possiamo quindi affermare che la risonanza magnetica all’encefalo è utile nell’identificazione di molte condizioni patologiche e all'approfondimento di determinate condizioni, tra cui:
- Aneurisma cerebrale
- Sclerosi multipla
- Idrocefalo
- Ictus e conseguenze dell'ictus
- Tumori al cervello
- Encefaliti
- Cisti cerebrali
- Edema cerebrale
- Malattie endocrine che colpiscono le ghiandole craniche come ipofisi e ipotalamo
- Emorragie ed ematomi cerebrali
- Encefalopatie
- Tutte le problematiche cerebrovascolari in generale
Oltre a ciò, questo esame viene impiegato anche in tutte quelle indagini diagnostiche che vanno a chiarire in maniera definitiva la natura di alcuni sintomi relativi proprio alla zona encefalica, come vertigini, mal di testa cronici, emicranie, problemi di vista, crisi epilettiche e sbalzi d'umore.
Preparazione e svolgimento dell'esame
La risonanza magnetica nucleare è un esame non invasivo, indolore e senza particolari controindicazioni, ma in ogni caso vietato alle donne in gravidanza.
Prima di eseguire l'esame, il paziente deve togliere qualsiasi indumento o oggetto metallico, i quali potrebbero surriscaldarsi durante l'applicazione del campo magnetico. Non è previsto alcun tipo di digiuno o dieta particolare, tranne nel caso in cui venga impiegato il mezzo di contrasto.
L'uso del mezzo di contrasto deve essere preceduto dall'esecuzione di esami del sangue per valutare la funzionalità renale, cioè la capacità dei reni di espellere il farmaco; è inoltre fondamentale informare il medico di eventuali allergie.
Una volta prese tutte le dovute precauzioni, prima di eseguire la risonanza magnetica con contrasto, è necessario restare a digiuno per almeno 4-6 ore. Per il resto basta seguire le norme di preparazione di una comune risonanza.
Un ultimo aspetto che riguarda questo esame è il fatto che il tubo in cui viene inserito il paziente può creare problemi a soggetti claustrofobici o con attacchi d'ansia o di panico.
Ad oggi non è possibile effettuare una RM aperta per esaminare l'encefalo.
Dove effettuare una RMN dell’encefalo a Roma
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Ora che sai come funziona la risonanza magnetica encefalo e a cosa serve, contattaci per ricevere maggiori informazioni.
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