Che cos’è e quali sono gli esami per diagnosticare l’artrite reumatoide
Il sistema immunitario degli esseri umani è una sorta di rete integrata composta dai globuli bianchi, da proteine e da mediatori chimici che cooperano tra di loro per proteggere l'organismo dagli agenti esterni.
Tuttavia, in alcuni casi il sistema immunitario può anche attaccare componenti dell'organismo stesso, provocando quelle che vengono chiamate patologie autoimmuni, tra cui anche l'artrite reumatoide.
Questa condizione, infatti, riguarda l'infiammazione delle sedi articolari (ma non solo) che può portare anche a degli eventi degenerativi con conseguente invalidità di chi ne soffre.
Vediamo, allora, tutto quello che c'è da sapere su questa patologia e quali sono gli esami per diagnosticare l'artrite reumatoide.
Cause, sintomi e caratteristiche principali di questa patologia autoimmune
Quando si parla di artrite reumatoide si fa riferimento ad un'infiammazione cronica e sistemica che colpisce prevalentemente le articolazioni, ma può coinvolgere anche molti organi del corpo come cuore, polmoni o reni.
Sebbene l’eziologia non sia ancora chiaramente definita, l’ipotesi più probabile è che si tratti di una patologia autoimmune a carattere multifattoriale, ovvero scatenata da più di una causa.
In linea generale, l’artrite reumatoide si sviluppa perché, in un soggetto predisposto geneticamente, un evento scatenante attiva una risposta del sistema immunitario diretta verso le articolazioni del corpo, causando infiammazione cronica e conseguente danno articolare.
Tra i fattori più probabili che possono comportare l’attivazione della risposta immunitaria troviamo:
- Infezioni virali
- Stress
- Herpes virus
- Fumo di tabacco
- Disordini ormonali
Molto più diffusa nelle donne rispetto agli uomini, l’età media di insorgenza si registra tra i 40 e i 60 anni, anche se può comparire in epoca più precoce o più tardiva.
Come detto, i sintomi riguardano i disturbi alle articolazioni e rappresentano un criterio importante, insieme ad alcuni esami, per diagnosticare l’artrite reumatoide.
Tra le manifestazioni più frequenti troviamo sicuramente il dolore, il gonfiore e la rigidità articolare, particolarmente presente al mattino o comunque dopo un periodo di riposo.
Al suo esordio, l’artrite reumatoide tende a colpire le articolazioni più piccole, come polsi, mani, piedi e caviglie, per poi estendersi con il passare del tempo a spalle, ginocchia e mandibola.
Inoltre, trattandosi di una patologia sistemica può interessare anche regioni corporee esterne alle articolazioni e coinvolgere pelle, polmoni, occhi, reni e cuore.
L'andamento dei sintomi è molto vario e presenta carattere ciclico, alternando periodi sintomatici a periodi di remissione. Quando l'infiammazione è attiva, questa si caratterizza dalla presenza di sintomi simil-influenzali, accompagnati da un senso di malessere generale e perdita di appetito.
Esami per diagnosticare l’artrite reumatoide: come si procede
La diagnosi per l'artrite reumatoide talvolta può essere molto difficile, specialmente nelle fasi iniziali, sia perché i sintomi tendono ad essere molto lievi, sia perché non esistono esami altamente specifici per riconoscere la malattia.
Tuttavia, attraverso la raccolta dell’anamnesi del paziente e una visita specialistica, si possono ricercare elementi utili alla diagnosi, ad esempio degli esami del sangue per identificare alcune caratteristiche intrinseche, come gli indici di infiammazione ed alcuni tipi di anticorpi.
Per quanto riguarda gli esami per diagnosticare l'artrite reumatoide, la radiologia tradizionale è sicuramente quella più adatta, perché permette di individuare gli esiti degli episodi infiammatori e la degenerazione delle strutture articolari, fattore molto utile anche nel follow up della malattia.
Le radiazioni ionizzanti, infatti, attraversano in quantità differente i tessuti, a seconda della loro densità e delle caratteristiche, restituendo immagini estremamente chiare, soprattutto delle ossa.
Per questo motivo si tratta di un esame perfetto per la valutazione del sistema scheletrico, che permette ai medici di valutare lo stato di salute delle articolazioni e di tutte le altre ossa, offrendo uno strumento utile nell’individuazione e nel monitoraggio di alcune patologie, come l'artrite reumatoide.
Inoltre, si tratta di un esame totalmente sicuro, non invasivo e con pochissime controindicazioni, le quali riguardano esclusivamente l'utilizzo dei raggi X e l'emissione di radiazioni, comunque ben al di sotto dei limiti di sicurezza stabiliti.
Le uniche raccomandazioni riguardano le donne in gravidanza, che non possono sottoporsi a questo esame, e gli oggetti metallici, come accessori, cinture, piercing e orecchini, che devono essere tolti prima di procedere all'accertamento.
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