La mammografia è un esame diagnostico che permette di rilevare la presenza di eventuali anomalie al seno, come noduli, cisti o calcificazioni. Si tratta di un esame radiologico tecnica che sfrutta i raggi X per ottenere immagini bidimensionali del tessuto mammario. Tuttavia, la mammografia tradizionale presenta alcuni limiti, come la sovrapposizione delle strutture mammarie, che possono rendere difficile l’interpretazione delle immagini e nascondere lesioni potenzialmente maligne.
Per ovviare a questi problemi, negli ultimi anni si è sviluppata una nuova tecnica chiamata mammografia con tomosintesi 3D. Si tratta di una modalità avanzata di mammografia digitale che permette di ottenere immagini tridimensionali del seno, grazie a un movimento rotatorio del tubo radiogeno attorno al seno stesso. In questo modo, si possono acquisire delle sezioni sottili del tessuto mammario, eliminando l’effetto di sovrapposizione e aumentando la sensibilità e la specificità dell’esame.
In questo articolo vedremo cos’è la mammografia con tomosintesi 3D, quali sono i vantaggi rispetto alla mammografia convenzionale e a quali donne è consigliata.
Cos’è la mammografia con tomosintesi 3D
La mammografia con tomosintesi 3D è una tecnica innovativa che consente di visualizzare il seno in tre dimensioni, anziché in due. Il principio è simile a quello della tomografia computerizzata (TC), ma con una dose di radiazioni inferiore. Durante l’esame, il tubo radiogeno si muove in un arco attorno al seno compresso tra due piastre, acquisendo diverse proiezioni angolari. Queste vengono poi elaborate da un software apposito che ricostruisce immagini tridimensionali del seno, suddivise in sezioni sottili (dello spessore di circa 1 mm).
La mammografia con tomosintesi 3D richiede un tempo di esecuzione leggermente superiore rispetto alla mammografia tradizionale (da 7 a 19 secondi per ogni proiezione), ma offre una maggiore qualità delle immagini e una riduzione degli artefatti dovuti alla sovrapposizione dei tessuti.
Quali sono i vantaggi della mammografia con tomosintesi 3D
La mammografia con tomosintesi 3D presenta diversi vantaggi rispetto alla mammografia convenzionale, sia dal punto di vista diagnostico che da quello terapeutico. Vediamoli nel dettaglio:
- Migliora la capacità di rilevare le lesioni mammarie, soprattutto in caso di seno denso o fibrocistico. Infatti, la tomosintesi permette di esaminare la mammella strato per strato, evitando che le strutture normali possano mascherare delle anomalie.
- Riduce il numero di falsi positivi e negativi, aumentando la specificità dell’esame e diminuendo la necessità di ulteriori indagini (come ecografie o biopsie). Questo comporta anche una riduzione dell’ansia e dello stress per le pazienti e dei costi sanitari.
- Aumenta la precisione nella localizzazione e nella caratterizzazione delle lesioni mammarie, facilitando la pianificazione del trattamento più adeguato in caso di diagnosi positiva.
- Consente una migliore valutazione della risposta alla terapia neoadiuvante (chemioterapia o ormonoterapia prima dell’intervento chirurgico) in caso di tumore al seno, monitorando l’evoluzione della massa tumorale.
A quali donne è consigliata la mammografia con tomosintesi 3D
La mammografia con tomosintesi 3D è una tecnica sicura ed efficace, che può essere utilizzata da tutte le donne che devono sottoporsi a uno screening mammografico o a una diagnosi differenziale. Tuttavia, ci sono alcune categorie di donne che possono trarre maggior beneficio da questa tecnica, in quanto presentano un rischio più elevato di sviluppare un tumore al seno o di avere una mammografia tradizionale poco sensibile. Queste sono:
- Le donne con seno denso o fibrocistico, che hanno una maggiore probabilità di avere delle lesioni occulte alla mammografia convenzionale e che possono beneficiare della maggiore risoluzione della tomosintesi.
- Le donne con familiarità o predisposizione genetica per il tumore al seno, che hanno un rischio più alto di sviluppare la malattia e che possono usufruire della maggiore sensibilità della tomosintesi.
- Le donne con precedenti biopsie o interventi chirurgici al seno, che possono avere delle cicatrici o delle alterazioni del tessuto mammario che possono interferire con la lettura della mammografia tradizionale e che possono essere meglio valutate con la tomosintesi.
- Le donne giovani (sotto i 50 anni), che hanno generalmente un seno più denso e più sensibile alle radiazioni e che possono quindi preferire la tomosintesi, che offre una dose di radiazioni inferiore rispetto alla mammografia digitale.
Come si svolge l’esame
La mammografia con tomosintesi 3D si svolge in modo simile alla mammografia tradizionale, ma con alcune differenze. Ecco i passaggi principali:
- La paziente si spoglia dalla vita in su.
- La paziente si posiziona davanti all’apparecchio radiografico, che è dotato di un braccio rotante attorno al quale si trova il tubo radiogeno.
- La paziente appoggia il seno su una piastra trasparente, che viene poi abbassata da un’altra piastra per comprimere il seno. Questa manovra serve a ridurre lo spessore del tessuto mammario, a diminuire la dose di radiazioni e a migliorare la qualità delle immagini.
- Il tecnico radiologo avvia l’acquisizione delle immagini, che dura circa 10 secondi per ogni proiezione. Durante questo tempo, il tubo radiogeno si muove in un arco attorno al seno, emettendo dei brevi impulsi di raggi X. La paziente deve rimanere immobile e trattenere il respiro per evitare delle sfocature.
- Il tecnico ripete la procedura per l’altro seno e per diverse angolazioni (solitamente due per ogni seno: cranio-caudale e medio-laterale-obliqua).
- Le immagini vengono inviate a un computer, dove vengono elaborate da un software che ricostruisce le immagini tridimensionali del seno. Queste vengono poi visualizzate su uno schermo da un medico radiologo, che le analizza strato per strato alla ricerca di eventuali anomalie.
- Il medico redige un referto dell’esame, che viene consegnato alla paziente insieme alle immagini su un supporto digitale.
Quali sono i rischi e le controindicazioni
La mammografia con tomosintesi 3D è una tecnica sicura e ben tollerata dalla maggior parte delle donne. Tuttavia, come ogni esame radiologico, comporta alcuni rischi e alcune controindicazioni. Vediamoli nel dettaglio:
- Il rischio principale è quello legato all’esposizione ai raggi X, che sono una forma di radiazione ionizzante potenzialmente in grado di danneggiare le cellule e il DNA. Tuttavia, la dose di radiazioni impiegata nella tomosintesi è inferiore rispetto a quella della mammografia digitale e paragonabile a quella della mammografia analogica. Inoltre, il beneficio di una diagnosi precoce del tumore al seno supera il rischio di una esposizione occasionale ai raggi X. Per ridurre ulteriormente il rischio, si consiglia di evitare di sottoporsi alla tomosintesi in caso di gravidanza o allattamento, a meno che non sia strettamente necessario, e di comunicare al medico eventuali precedenti esami radiologici al seno o ad altre parti del corpo.
- Un altro rischio è quello di avere un falso positivo o un falso negativo, cioè una diagnosi errata che può portare a un’ansia ingiustificata o a un ritardo nel trattamento. Tuttavia, la tomosintesi riduce notevolmente questo rischio rispetto alla mammografia tradizionale, grazie alla maggiore qualità delle immagini e alla minore sovrapposizione dei tessuti. In caso di dubbio, il medico può richiedere ulteriori esami, come l’ecografia o la risonanza magnetica, per confermare o escludere la presenza di una lesione.
- Un altro rischio è quello di avere un disagio o un dolore durante l’esame, dovuto alla compressione del seno tra le due piastre. Tuttavia, questa manovra è necessaria per ottenere delle immagini nitide e per ridurre la dose di radiazioni. Inoltre, il dolore è solitamente lieve e transitorio e può essere alleviato con dei farmaci antinfiammatori o analgesici prima o dopo l’esame. Per ridurre il disagio, si consiglia di sottoporsi alla tomosintesi in un periodo del ciclo mestruale in cui il seno è meno teso e dolente (solitamente nella prima settimana dopo le mestruazioni).
Dove effettuare la mammografia con tomosintesi 3D
La mammografia con tomosintesi 3D è una tecnica all’avanguardia che richiede delle apparecchiature specifiche e del personale qualificato. Non tutti i centri diagnostici sono dotati di questa tecnologia e non tutti i medici sono in grado di interpretare correttamente le immagini tridimensionali del seno.
Per questo motivo, è importante scegliere un centro diagnostico di fiducia, che offra un servizio di qualità e che sia in grado di garantire la sicurezza e la professionalità della mammografia con tomosintesi 3D.
Uno di questi centri è il centro Clinical Medical Consulting di Roma, che dispone di una strumentazione di ultima generazione e di un team di medici radiologi esperti nella diagnosi delle patologie mammarie. Il centro offre anche un servizio di prenotazione online, che permette di scegliere la data e l’orario più comodi per effettuare l’esame, senza lunghe attese o code.
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