La circolazione del sangue è di fondamentale importanza per una corretta ossigenazione degli organi del corpo, oltre che per il loro nutrimento. I reni, il cervello, il fegato, i polmoni e il cuore sono tutti organi il cui funzionamento dipende dalla disponibilità di ossigeno, la quale a sua volta è correlata allo stato di salute delle arterie, vale a dire quei tubi - o vasi, che dir si voglia - da cui dipende l'apporto di ossigeno e sostanze nutritive, che vengono trasportati con il sangue.
La circolazione del sangue verso il cervello
Uno degli organi fondamentali del corpo umano è il cervello, ritenuto il più complesso e il più nobile: è da esso che dipende la possibilità, per ognuno di noi, di essere consapevoli della realtà. Grazie al cervello riusciamo a muoverci, a conoscere, a provare piacere, ad avvertire dolore, a sentire caldo e freddo, a rapportarci con le altre persone, a imparare e a emozionarci. Come si può intuire, quindi, è bene avere cura delle arterie che trasferiscono il sangue verso il cervello.
Le arterie che portano il sangue al cervello
Queste arterie possono essere distinte in due categorie:
- i vasi extracranici
- i vasi intracranici
I primi comprendono le arterie vertebrali, le carotidi interne e le carotidi comuni, che sono vasi del collo; i secondi includono le arterie cerebrali anteriori, posteriori e medie.
Il doppler comune permette di esaminare unicamente i vasi extracranici: vale la pena di saperlo, anche perché il mese di aprile è dedicato alla prevenzione dell'ictus. Che c'entra l'ictus? Ebbene, l'ictus cerebrale è una delle patologie più gravi che colpiscono le persone nella società del benessere occidentale: esso costituisce la terza causa di morte nei Paesi industrializzati e la seconda in tutto il mondo.
Che cosa sono gli ictus?
Un ictus si verifica nel momento in cui in un ramo delle arterie del cervello avviene una improvvisa interruzione del flusso del sangue; a volte essa si può verificare anche nel tronco primario. In seguito al blocco della circolazione sanguigna, una zona del cervello che può essere più o meno vasta va in necrosi: si concretizza, cioè, una morte cellulare il cui livello di gravità varia in base a quanto è grande il ramo che viene ostruito. Per tenere la propria salute monitorata, pertanto, è importante sottoporsi a un controllo alla circolazione del sangue.
La chiusura delle arterie
Le arterie non si chiudono sempre per gli stessi motivi e sempre nello stesso modo: a volte ciò può avvenire in tempi rapidi, mentre in altri casi il processo può essere più lungo. Accade che in questi vasi si depositi il colesterolo in eccesso: a causa di tale deposito, le pareti delle arterie vengono alterate e si infiammano. Iniziano a proliferare, quindi, cellule che conducono alla comparsa di placche, vale a dire protuberanze che fanno sì che i vasi diventino più stretti.
Come è facile intuire, nel momento in cui un'arteria si restringe, l'apporto di ossigeno e di sostanze nutritive che essa è in grado di garantire si riduce. L'ischemia cerebrale consiste, appunto, in una riduzione della quantità di sangue che giunge in una specifica zona del cervello; l'ictus cerebrale ischemico, invece, avviene quando l'apporto di ossigeno si arresta completamente.
Che cos'è l'ecodoppler dei vasi del collo
L'ecodoppler dei vasi del collo è un esame che permette di capire se le arterie si stanno ostruendo. Se vengono riscontrate delle placche di dimensioni ridotte, è necessario sottoporsi a degli esami di laboratorio, ovviamente indicati dal medico: si tratta di indagare i livelli di glicemia, di trigliceridi e di colesterolo. La situazione non è grave, ma a condizione che si sia disposti a intervenire, per esempio riducendo il consumo di grassi animali. Se la placca o le placche sono invece di dimensioni significative è invece necessario rivolgersi a un esperto al fine di programmare il percorso terapeutico più indicato.
Come si svolge l'ecodoppler
L'ecodoppler dei vasi del collo consiste in un'ecografia che si basa sull'emissione di ultrasuoni attraverso cui vengono visualizzati i vasi arteriosi che trasportano il sangue. Mediante una sonda che viene collocata sulla pelle, lo specialista che si occupa dell'esame è in grado di misurare lo spessore delle pareti dei vasi sanguigni, ma può anche accertare a quale velocità scorre il sangue in quel punto. Inoltre, si possono riscontrare le eventuali stenosi, e cioè i restringimenti che sono causati dalle placche.
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