Tutto quello che c’è da sapere sull’ecografia mammaria bilaterale e come si fa questo esame
La prevenzione delle patologie che interessano le mammelle è fondamentale per individuare in maniera precoce determinate patologie e aumentare le chance di guarigione.
Esistono diversi esami che possono essere eseguiti a questo scopo, a seconda dell'età, della malattia che si sta ricercando e della composizione della ghiandola mammaria.
Tra i principali metodi di autodiagnosi c’è l'autopalpazione che permette di individuare eventuali anomalie che andranno poi verificate con esami specifici, come appunto l’ecografia mammaria che è un esame molto importante per avere un quadro generale dello sviluppo di alcune patologie del seno.
Vediamo, allora, cos'è l'ecografia mammaria bilaterale, come si fa questo esame e a quale scopo si effettua.
Struttura del parenchima mammario e possibili patologie
Per capire cos'è un'ecografia mammaria bilaterale, come si fa e a chi è rivolto, è necessario conoscere la struttura del seno e la sua composizione.
La mammella è una struttura molto complessa situata sulla parete toracica anteriore, a livello del muscolo pettorale, costituita da due organi simmetrici in rilievo. Quando si parla di patologia mammaria ci riferiamo prevalentemente alle donne, ma ricordiamoci che gli uomini non sono esenti dal rischio di tumori della mammella!
Le mammelle sono formate da una parte ghiandolare, organizzata in lobuli, una serie di dotti che portano il latte fino al capezzolo, una parte di tessuto adiposo e altri tessuti complementari.
Il nucleo principale della mammella è la ghiandola mammaria, una ghiandola esocrina che ha il compito principale di produrre il latte durante l'allattamento, ed è sostenuta dal tessuto connettivo, suddiviso in una componente fibrosa e una componente adiposa.
La parte fibrosa svolge un'azione di sostegno per la ghiandola mammaria mentre, la parte adiposa ha il compito di proteggere e isolare il tessuto ghiandolare. Inoltre, quest'ultima è riccamente innervata, vascolarizzata e ricca di vasi linfatici.
Questa descrizione riguarda il seno femminile, anche se questa struttura è presente anche negli uomini con caratteristiche diverse e meno sviluppata per effetto degli ormoni maschili che tengono sotto controllo la crescita di tali tessuti.
Considerando la complessità strutturale e i diversi componenti ghiandolari, linfatici e adiposi che lo compongono, il seno può essere soggetto alla comparsa di alcune patologie, anche gravi, come ad esempio tumori e metastasi, oltre a:
- Cisti
- Noduli solidi benigni
- Anomalie di sviluppo (es. mammella tuberosa)
- Micro-calcificazioni
Per questo motivo, l'ecografia mammaria bilaterale al seno è un esame estremamente importante nella diagnosi di tali patologie, sia come indagine di primo livello, sia come metodica di completamento della mammografia per le donne over 40.
Ecografia mammaria bilaterale: come si fa e a chi è raccomandata
Abbiamo appena accennato a come l'ecografia mammaria bilaterale possa essere sia un esame di primo livello, sia un esame di completamento per accertare l'eventuale presenza di patologia benigna o maligna.
Questa doppia distinzione è dovuta principalmente ad un aspetto anatomico relativo alla ghiandola mammaria e legato all'età della paziente.
Infatti, le donne più giovani presentano un seno denso con una maggiore quantità di ghiandola che non sempre permette ai raggi X, come quelli alla base della mammografia, di analizzare il tessuto mammario in profondità.
Per tale motivo, l'ecografia al seno risulta essere l'esame più adatto per il controllo della mammella nelle donne fino ai quarant'anni. Dopo quest'età, comunque, costituisce un valido esame complementare alla mammografia e permette di effettuare un approfondimento rispetto ad alcune anomalie rilevate.
Gli ultrasuoni, che sono alla base dell'esame ecografico, consentono di ottenere informazioni sulle dimensioni e sui contorni delle formazioni all'interno del seno e consentono di distinguere se la massa rilevata ha un contenuto liquido, come una cisti, oppure solido, come nel caso di un tumore.
Le onde sonore ad alta frequenza impiegate in questa metodica, producono immagini dettagliate dell'Interno della mammella e permettono di esaminare eventuali noduli palpabili, rilevati a seguito di una visita senologica o dall'autoesame del seno.
Questo esame consente quindi di individuare patologie o anomalie a carico di questa ghiandola e dei tessuti circostanti, come:
- Cisti al seno
- Tumori
- Tessuti infiammati
- Alterazioni dei linfonodi ascellari
- Lesioni sospette
Inoltre, l’ecografia mammaria bilaterale viene utilizzata anche come supporto nelle procedure di agoaspirato (analisi delle cellule) e microbiopsia (analisi del tessuto) di una lesione sospetta. L’eco mammaria è sicuramente uno degli esami più importanti per quanto riguarda le patologie legate al seno, in particolar modo nelle donne più giovani che presentano una grande quantità di tessuto ghiandolare.
Preparazione e svolgimento dell'esame
Come detto in precedenza, l’ecografia mammaria bilaterale al seno è una tecnica diagnostica per immagini che utilizza gli ultrasuoni, ovvero onde sonore ad alta frequenza, per produrre immagini dettagliate dell'Interno della mammella.
Si tratta di un esame indolore, non invasivo e che non presenta controindicazioni per la salute, tanto che può essere effettuata anche da donne in gravidanza.
Per quanto riguarda le norme di preparazione, non esistono raccomandazioni specifiche, tuttavia, si sconsiglia di effettuarla nel periodo successivo al ciclo mestruale, per evitare che le mammelle siano più gonfie per effetto degli ormoni.
L'esame si svolge facendo stendere la paziente sul lettino e spalmando il gel conduttore sulla pelle della mammella per facilitare lo scorrimento della sonda ecografica e migliorare la trasmissione delle onde ad ultrasuoni. A questo punto, è possibile analizzare entrambi i seni estendendosi fino ai cavi ascellari, per valutare la condizione dei linfonodi. L'esame dura circa 20 minuti.
Dove effettuare un’ecografia mammaria a Roma
Eseguire un’ecografia mammaria bilaterale al seno è uno dei metodi di prevenzione più efficaci per le patologie legate a quest'organo, raccomandato in particolar modo nelle donne con età inferiore a quarant'anni.
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