L’implementazione della tomosintesi digitale del seno non ha alterato la percentuale di casi di seno denso. Stando ai dati che sono stati forniti dal Breast Cancer Surveillance Consortium, in particolare, la proporzione di mammografie digitali che hanno portato a una valutazione di seno denso non è mutata anche in seguito alle variazioni apportate alle linee guida relative al BI-RADS, il Breast Imaging Reporting and Data System, e al ricorso alla tomosintesi digitale.
La classificazione della densità del seno
La densità del seno è stata categorizzata dalla quarta edizione della classificazione del Breast Imaging Reporting and Data System in rapporto alla valutazione – effettuata con un esame visivo – della percentuale di tessuto fibroghiandolare che viene riscontrata nel seno. Tuttavia, tale sistema fondato su una percentuale, non è stato previsto nella quinta edizione, che invece ha posto l’accento sulla verifica del potenziale di mascheramento dietro il tessuto denso di lesioni sospette. Ecco perché è probabile che le pazienti che presentano piccole aree di tessuto focalmente denso possano essere categorizzate in un livello di densità mammaria più alto.
La valutazione clinica della densità del seno
I trend relativi alla valutazione clinica della densità del seno sul piano temporale sono stati presi in esame dai ricercatori della University of Vermont di Burlington guidati da Brian Sprague, tramite più di 221.000 tomosintesi digitali e circa 2 milioni e 990.000 mammografie digitali. A interpretarle sono stati chiamati oltre 700 radiologi provenienti da 144 strutture: è proprio il medico radiologo, infatti, il professionista deputato a un attento esame della situazione di ogni paziente. Una volta che si è provveduto alla standardizzazione per età, casi di seni densi sono stati rilevati nel 46,3 per cento delle mammografie digitali nel periodo della quarta edizione del Breast Imaging Reporting and Data System. Nel periodo della quinta edizione, poi, i dati si sono dimostrati pressoché uguali, con una proporzione del 46,5 per cento.
Che cosa vogliono dire questi dati
I risultati che sono stati generati dalla ricerca in questione, per altro, confermano osservazioni che erano già state compiute in precedenza, in base alle quali nella distribuzione delle categorie di densità del seno non ci sono variazioni significative.
Tra le valutazioni che sono state effettuate nel 2014, nel 2015 e nel 2016 è stato rilevato il seno denso dal 45,8 per cento delle tomosintesi digitali, mentre le mammografie digitali hanno elevato lievemente il dato al 46,5 per cento.
Non sono state riscontrate differenze evidenti neppure per le distribuzioni delle categorie di densità in relazione alle mammografie digitali che sono state effettuate nel corso dei due periodi di edizione, così come per le tomosintesi digitali e le mammografie digitali compiute nel 2014, nel 2015 e nel 2016.
Le conseguenze dei seni densi
È fondamentale che i ginecologi e i medici di base a cui si rivolgono le donne per avere risposte e per risolvere i propri dubbi siano ben consci delle implicazioni correlate ai seni densi. Nelle donne giovani è più frequente che capiti un tessuto del seno denso, ma va tenuto presente che esso costituisce un fattore di rischio per il cancro al seno. In più, c’è da tener presente che la maggiore percentuale di tessuto ghiandolare presente nel seno può favorire una sorta di mascheramento quando la paziente si sottopone a una mammografia. Su un esame diagnostico di questo tipo sia il cancro che il tessuto ghiandolari appaiono di colore bianco.
Seno denso e tumore, che cosa è importante sapere
Nel momento in cui una donna presenta un seno dal tessuto denso, il rischio è che questo tessuto nasconda e non renda visibile un tumore: ciò vorrebbe dire ritrovarsi con una diagnosi meno rapida del necessario. Come rimediare? È essenziale essere consapevoli del fatto che per le donne con i seni densi ci sono delle soluzioni di screening differenti, a partire dall’ecografia di screening automatizzata o manuale.
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