Quando si parla di lesioni muscolari si fa riferimento a infortuni che possono interessare, in linea teorica, qualsiasi muscolo del corpo umano: esse consistono in danni che coinvolgono la struttura della fibra muscolare. Tali danni devono essere oggetto di indagine clinica, ma vanno anche esaminati con degli strumenti diagnostici ad hoc: le ecografie muscolari.
Perché si verificano le lesioni muscolari?
A generare una lesione muscolare è un meccanismo traumatico che è dovuto a una contrazione rapida e improvvisa, che provoca una sorta di “esplosione”. Non è un caso che le lesioni di questo tipo si verifichino soprattutto tra coloro che si dedicano ad attività che prevedono delle sollecitazioni brusche degli arti, come – ad esempio – le seguenti:
- la corsa
- il sollevamento pesi
- il volley
- il calcio
In genere gli sportivi subiscono una lesione in occasione di decelerazioni o ripartenze improvvise. Ciò non toglie che tale inconveniente possa capitare anche se non si pratica attività fisica, per esempio in seguito a una sollecitazione eccessiva delle fibre muscolari.
Che cosa fare dopo aver subìto una lesione muscolare
Le ecografie muscolari consentono di accertare l'entità del danno con cui si ha a che fare.
Nel momento in cui si ritiene di essere in presenza di una lesione, è indispensabile valutarne l'estensione e la quantità di fibre che sono coinvolte, ma anche individuarne la precisa ubicazione.
Le ecografie muscolari sono esami rapidi e non invasivi; il loro pregio più significativo, tuttavia, va individuato nell'alto grado di precisione che sono in grado di garantire, ed è per questo motivo che esse permettono di conoscere in modo tempestivo la situazione dello stato muscolare.
Come si svolgono le ecografie muscolari
Un'ecografia non è un esame oggettivo ma soggettivo: in altri termini, la sua efficacia dipende anche dalla bravura e dalla sensibilità del professionista che la esegue, oltre che dalla qualità del dispositivo che viene utilizzato a tale scopo.
Va detto inoltre che, in alcuni casi, può succedere che l'ecografia di per sé non sia sufficiente all’elaborazione di un responso attendibile: ecco, quindi, che si può imporre la necessità di una risonanza magnetica. Quest’ultima – infatti - fornisce immagini più oggettive e consente di studiare il muscolo più in profondità.
I gradi delle lesioni muscolari
La misurazione delle lesioni muscolari avviene in funzione del numero di fibre coinvolte: le lesioni possono essere, quindi, di primo, di secondo o di terzo grado, anche in base all'estensione del danno con cui si ha a che fare.
La lesione di primo grado non coinvolge più del 5% delle fibre totali e non presuppone un'impotenza funzionale. Anche se nella zona si avverte dolore, non ci sono ematomi e non c'è bisogno di cure speciali: la lesione, infatti, passa da sola in sei o sette giorni.
La lesione di secondo grado, invece, comporta una distrazione di un numero piuttosto elevato di fibre muscolari, che causano dolore nel momento in cui vengono contratte. C'è bisogno, di fronte a una lesione di questo tipo, di esami approfonditi, utili anche per stabilire i tempi di recupero.
La lesione di terzo grado, infine, corrisponde a un vero e proprio strappo, che riguarda la totalità delle fibre muscolari. Non solo il dolore è molto forte, ma compare anche un ematoma e si verifica una situazione di impotenza funzionale. Nella sede dello strappo non di rado compare un avvallamento, specialmente se a essere coinvolti sono il bicipite brachiale o il quadricipite.
Le complicazioni delle lesioni muscolari
A volte le lesioni muscolari possono dare origine a complicazioni che non devono essere sottovalutate.
La fibrosi post-traumatica: è una delle più frequenti. Essa può avere luogo a causa di un trattamento terapeutico errato o tardivo, o a causa di immobilizzazione non adeguata o prolungata.
La cisti siero-ematica: si manifesta quando l’ematoma non si riassorbe. Questa circostanza si manifesta a causa di una inadeguata compressione oppure se ci si sottopone a massaggi non professionali.
Le calcificazioni: si verificano a causa di trattamenti terapeutici non idonei e consistono in accumuli di sali di calcio nel tessuto fibroso.
La miosite ossificante: si verifica con il riacutizzarsi di una lesione pregressa. È causata da terapie particolarmente aggressive, da massaggi non congrui e da una precoce mobilizzazione.
Commenti