I possibili fattori che provocano dolore al seno
Diverse donne, sia in età fertile sia in menopausa, percepiscono di tanto in tanto un fastidio o delle fitte al seno. Alcune, prese dall'ansia, cadono inevitabilmente in uno stato di allarme: non poche persone, erroneamente, associano tale condizione a un tumore. In realtà, è molto raro che il cancro in uno stadio iniziale si caratterizzi per un segnale del genere. Numerosi studi hanno provato che questi sintomi indicano lesioni benigne nel 15% delle situazioni e neoplasie solo nello 0,5%.
Il dolore al seno, chiamato anche mastalgia o mastodinia, si presenta spesso nei giorni che precedono il periodo mestruale ed è accompagnato da gonfiore delle ghiandole mammarie. Vi sono esponenti del genere femminile che sperimentano soltanto una certa pesantezza, altre che sono tormentate da vere e proprie stilettate. Si tratta, ad ogni modo, di un'avvisaglia della sindrome premestruale, poiché normalmente la tensione svanisce con l'ovulazione. In circostanze meno frequenti il dolore persiste durante il ciclo, e può essere accentuato in coloro che utilizzano la pillola anticoncezionale.
Anche chi è in menopausa va talvolta incontro a mastodinia. Capita, inoltre, che le fitte siano dovute a un trauma oppure a una nevralgia: in tal caso la sensazione è localizzata in un determinato punto della mammella. Infine, le donne in gravidanza o quelle che allattano possono subire gonfiori e arrossamenti di questa specifica parte del corpo.
Come si capisce da questa panoramica, le cause del dolore al seno sono estremamente varie. Non bisogna preoccuparsi eccessivamente se si incorre nella mastalgia: d'altro canto, è sempre positivo fare un controllo per scongiurare del tutto qualsiasi pericolo di tumore. Una donna, a partire più o meno dai 40 anni, dovrebbe sottoporsi a mammografia ogni 12 mesi a scopo preventivo.
Il tumore al seno: i sintomi
Come già detto, un cancro al seno non provoca quasi mai mastodinia, almeno all'inizio. Spesso, però, si notano dei noduli duri, una retrazione del capezzolo o della cute, delle secrezioni o un eccesso di pelle a buccia d'arancia.
Soprattutto in presenza di noduli è essenziale rivolgersi subito al medico per prenotare le analisi di base, ovvero la mammografia e l'ecografia mammaria: lo specialista più indicato per effettuarle è il radiologo, che possiede competenze e strumenti adeguati.
Qualora emergano elementi sospetti, il passo successivo è l'agobiopsia, volta allo studio dei tessuti e delle cellule del nodulo.
Gli esami fondamentali per una corretta prevenzione
La mammografia è un tipo di radiografia svolto con due proiezioni, di cui una dall'alto e l'altra laterale. Le immagini prodotte con questo metodo consentono di identificare un eventuale tumore anche se non è ancora percepibile al tatto. Come sottolineato in precedenza, l'esame in oggetto dovrebbe essere eseguito regolarmente dai 40 anni e specialmente tra i 50 e i 74, l'arco in cui si riscontra l'80% delle neoplasie al seno. Per le donne con numerosi precedenti in famiglia è consigliabile intraprendere questi controlli di routine dai 35 anni circa.
Se le ghiandole delle pazienti sono contraddistinte da una struttura densa, tuttavia, i risultati della mammografia possono non essere completamente accurati. In queste situazioni lo screening continua con l'eco mammaria, che non dovrebbe essere necessaria dopo la menopausa perché la ghiandola tende ad assottigliarsi con il tempo. Tale analisi è raccomandata, in alcuni casi, come supporto alla mammografia, oppure per le ragazze che alla visita senologica rivelano la presenza di noduli.
A proposito di visita senologica: essa consiste in un esame fisico, che non può essere assolutamente sostituito dall'autopalpazione. Vi sono, purtroppo, donne poco esperte che al tatto non sentono nulla, e che non si accorgono quindi dei sintomi di un tumore alla mammella. Questa verifica va effettuata dai 25 anni circa ogni 12 mesi.
La prevenzione è importantissima per limitare i rischi e per cogliere quanto prima i segnali delle malattie. Negli ultimi anni sono stati compiuti vari progressi in campo medico, in virtù di programmi di screening all'avanguardia e della produzione di nuovi farmaci. Ciò significa che le possibilità di guarigione dal cancro sono aumentate, in particolare se la neoplasia è individuata in fase iniziale.
Chi si sottopone ad analisi costanti reca un grande beneficio alla propria salute e tiene sotto controllo le proprie condizioni, in modo da intervenire subito se si nota qualcosa di sospetto.
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