La presenza nello stomaco di liquido o gas può dare vita alla cosiddetta distensione addominale (lo stesso avviene se il gas si trova all'interno della cavità peritoneale o dell'intestino). I sintomi che ne agevolano l'identificazione sono molteplici: non solo l'incremento della circonferenza addominale dovuto a gonfiore, ma anche la stipsi - o, al contrario, la diarrea - la nausea, il vomito, le eruttazioni, l'astenia, un malessere generalizzato e crampi addominali, non di rado accompagnati da flatulenza.
Perché si verifica la distensione addominale
Ma quali sono le ragioni che possono provocare la distensione addominale? Quasi sempre la "colpa" è da ricercarsi nello stile di vita che si segue, e magari in particolari errori alimentari. Quando il problema dura per più giorni, è consigliabile rivolgersi ad un medico, non solo per procedere a tutti gli accertamenti del caso, ma anche per iniziare una eventuale terapia.
Le cause
A volte sono dei banali disturbi funzionali, e quindi non delle vere e proprie patologie, a innescare la distensione addominale: si pensi, per esempio, a un consumo eccessivo di caffè, di bevande alcoliche o di bibite gassate, ma anche a un'abbuffata come quelle a cui ci si lascia andare durante le feste. In altri casi il problema non è che il risultato di una sindrome premestruale o di un'influenza intestinale. Può avere un ruolo di primo piano anche una dieta basata sull'assunzione di cibo spazzatura in grandi quantità - il cosiddetto junk food.
Il meteorismo
Quando si parla di meteorismo si fa riferimento a una presenza di gas in eccesso a livello addominale. In condizioni normali ci sono più o meno 200 ml di gas, conseguenza della fermentazione dei batteri a livello intestinale e della normale aria che si ingerisce quando si mangia.
La cosiddetta aerofagia corrisponde proprio all'ingestione di aria, e può essere innescata da un utilizzo frequente di chewing gum o dalla frettolosa assunzione di ciò che si mangia. Il meteorismo, comunque, può essere dovuto anche alla celiachia o a una intolleranza al lattosio, le quali inducono produzione di gas e fermentazione batterica in misura superiore alla norma.
Non solo gas: il liquido addominale
La distensione addominale può essere determinata non solo dalla presenza di gas, ma anche da liquidi all'interno della cavità peritoneale: tale condizione viene indicata con il termine "ascite", e non è raro che si tratti di litri e litri di liquido.
L'ipertensione portale e la cirrosi epatica sono due delle più frequenti cause di ascite, insieme con la pancreatite e lo scompenso cardiaco.
Quali segnali di allarme non devono essere sottovalutati
A seconda delle origini del disturbo, la distensione addominale può essere accompagnata da una grande varietà di sintomi: il calo del peso e la presenza di sangue nelle feci, ma anche improvvise alterazioni dell'alvo. Per esempio, in presenza di una costipazione che dura per molti giorni è probabile che si sia in presenza di una occlusione intestinale di tipo meccanico o funzionale. L'ingrossamento dei linfonodi, invece, potrebbe essere legato alla presenza di patologia oncologica.
Come si previene la distensione addominale
Se è un disturbo funzionale a causare la distensione addominale, che quindi è dovuta a un normale episodio momentaneo, il problema può essere prevenuto grazie a una serie di semplici accorgimenti: per esempio bere almeno un paio di litri di acqua ogni giorno, ma anche evitando di andare a letto subito dopo mangiato.
Naturalmente, chi è intollerante al lattosio o al glutine si deve tenere alla larga dagli alimenti proibiti, mentre un regime alimentare equilibrato può essere utile per perdere peso se si ha l'abitudine di fare sport. A tavola, è indispensabile mangiare senza fretta, per scongiurare il rischio di aerofagia: quest'ultima può essere prevenuta anche limitando il più possibile il consumo di alcolici o di bibite gassate. I cibi spazzatura dovrebbero rappresentare una rara eccezione, mentre vanno privilegiate la verdura e la frutta, che garantiscono un apporto di fibre adeguato.
Gli esami strumentali per la diagnosi
Per rilevare la distensione addominale è possibile effettuare una radiografia all’addome - al fine di individuare le anse dell’intestino dilatate - e una ecografia addominale, che consente di mettere in rilievo:
- la presenza di noduli epatici o calcoli della colecisti
- la presenza di ascite
- l’aumento di volume della milza
- la presenza di masse addominali
In un secondo momento, poi, è possibile sottoporsi a una TC di addome e pelvi. Lo specialista preposto per questi esami è il medico radiologo.
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