Le alterazioni della funzione tiroidea rappresentano un disturbo piuttosto comune. Esse si distinguono in funzionali e strutturali: in questo secondo caso si ha a che fare con la presenza di cisti o noduli. Le cisti sono formazioni che molto di rado devono destare preoccupazione; lunghe fino a 7 centimetri, hanno un contenuto liquido. I noduli, invece, possono avere natura maligna o benigna: nel caso in cui siano parecchi e si aggreghino gli uni con gli altri, danno vita al cosiddetto gozzo multinodulare. In altre circostanze possono essere singoli; quando, però, raggiungono dimensioni importanti possono causare problemi alla trachea e ai nervi.
Che cosa fare in presenza di alterazioni della funzione tiroidea
Ovviamente, in presenza di alterazioni strutturali – che si tratti di cisti o di noduli – è indispensabile verificare la natura e le caratteristiche della formazione rilevata, in modo da accertare o scongiurare l’esistenza di un tumore alla tiroide.
Per quanto riguarda le alterazioni funzionali, invece, queste situazioni sono il frutto di uno squilibrio a livello ormonale. Quando la produzione di ormoni tiroidei è eccessiva si parla di ipertiroidismo; quando, invece, è inferiore rispetto alla norma si parla di ipotiroidismo.
L’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo
La manifestazione tipica dell’ipotiroidismo comporta un rallentamento complessivo del fisico umano: chi ne soffre manifesta la tendenza a ingrassare, avverte freddo e si sente stanco. Altri sintomi tipici sono rappresentati da un aumento dell’affaticabilità e da un rallentamento dell’attività cardiaca. A volte nella donna si possono registrare irregolarità del ciclo mestruale, mentre sia tra i maschi che tra le femmine non si possono escludere disturbi dell’alvo.
Per ciò che concerne l’ipertiroidismo, invece, l’accelerazione del metabolismo fa sì che il soggetto tenda a dimagrire e soffra di sudorazione; sintomi tipici sono la stanchezza e le palpitazioni cardiache, oltre a sintomi di carattere depressivo o ansioso. Anche in questo caso possono capitare disturbi del ciclo mestruale tra le donne.
Che esami fare
In presenza di alterazioni della funzione tiroidea è necessario effettuare esami finalizzati a verificare la funzionalità della tiroide e il suo stato di salute. In particolare, l’ecografia doppler della tiroide consiste in un accertamento diagnostico che non è né doloroso né invasivo; essa non presuppone la somministrazione di radiazioni e, di conseguenza, può essere svolta anche dalle donne in gravidanza e, più in generale, da uomini e donne di tutte le età. Lo specialista più indicato per l’esecuzione di questo esame è il medico radiologo.
A volte può essere richiesta anche una scintigrafia tiroidea, che però rappresenta una eventualità piuttosto rara e comunque viene eseguita solo su consiglio di un esperto in patologie della tiroide.
Gli altri accertamenti
Nel caso in cui vi sia la necessità di rilevare fenomeni immunologici rispetto alle cellule tiroidee si può ricorrere a un test degli autoanticorpi tiroidei. Si tratta di dosaggi che devono essere compiuti unicamente qualora si sospetti l’esistenza di un danno tiroideo che viene evidenziato con un’ecografia, oppure quando è stata riscontrata l’alterazione di una funzione. Se, invece, si vuole capire se un nodulo è maligno o benigno si ricorre all’agobiopsia della tiroide. Quando l’alterazione della funzione deve essere accertata si procede al dosaggio del TSH reflex nel sangue.
Le terapie
Per le alterazioni della funzione tiroidea la terapia va valutata in base al problema riscontrato. In caso di ipertiroidismo, in particolare, si procede con la somministrazione di farmaci anti-tiroidei, ma in alcuni casi possono essere necessarie quelle che vengono definite terapie definitive, e cioè l’intervento chirurgico.
In caso di ipotiroidismo, invece, per sopperire alla carenza ormonale si sfrutta un ormone sintetico, che può essere assunto anche dai bambini o dalle donne in gravidanza. L’importante è tener presente che tutti i campanelli di allarme, come i sintomi elencati in precedenza, devono essere presi in considerazione con attenzione, anche perché la tiroide influenza praticamente tutte le cellule del corpo umano, e quindi la salute del nostro organismo. Nelle donne, le patologie tiroidee possono compromettere la fertilità e perfino causare aborti spontanei.
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